Riflessioni su una nuova immagine

Di tanto in tanto ho una crisi di identità. E devo pormi domande come: Chi sono io? Che cosa sto facendo? Mi piace farlo? Sono brava a farlo? Intendo aiutare il mondo? Come fa il mondo a sapere che lo sto facendo?

L’ultima volta è successo quando ho chiesto a Sandra, un’amica e collega, di aiutarmi a riesaminare il mio biglietto da visita e la carta intestata. Dall’ultima stampa, avevo ampliato la gamma dei servizi, e volevo che la mia immagine visiva riflettesse le modifiche. Pensavo che sarebbe stato semplice.

Avrebbe preso in esame tutte le mie questioni e le avrebbe risolte in qualche modo che sarebbe stato chiaro, conciso, e visivamente piacevole. Lo fece – ma non fu semplice. Quando mi mostrò le sue idee feci un balzo indietro sgranando gli occhi.

Sandra aveva presentato una nuova immagine di me e del mio lavoro. Era molto diversa da quella a cui ero abituata e nello stesso tempo mi aveva turbata e mi piaceva.

Tutto questo ha dato il via ad un processo interiore di scoperta che è stato molto interessante. Pensavo di sapere chi ero. Volevo integrare visivamente i vari aspetti del mio lavoro in un pacchetto coerente. Avevo un’immagine di fondo che già usavo e che funzionava abbastanza bene.

Stavo scoprendo che non era l’intera me, né era tutto il mio lavoro.

Nell’Aikido ci sono due elementi centrali. Uno è imparare a fluire e fondersi con l’energia vitale. La seconda è la forza che si ottiene quando ciò accade. A parole usiamo l’aikido quando siamo chiari circa la nostra posizione pur riconoscendo gli altri, e quando usiamo le parole per connettersi, invece di aggredire. Mi sono sempre identificata con il flusso dell’ Aikido, ma ho trovato più difficile assumere la sua forza.

Nella vita trovo abbastanza facile armonizzare (ascoltare, riconoscere, concordare), e più difficile usare la forza (affermare la mia posizione, per chiedere quello che voglio, dire di no).

La mia immagine sulla carta riflette anche questo. Sto imparando ad essere più forte, ed è divertente. Mi lancio di più, e comunico con più forza. Ma non è sempre facile, perché la mia immagine (sia di me stessa e di riflesso negli altri) dice che io sono una persona “gentile”. E quell’immagine “gentile” confligge con l’immagine “forte”.

Le persone di potere non sono sempre simpatiche, e le persone simpatiche in genere non sono di potere. E’ possibile essere entrambe le cose – essere simpatici e di potere allo stesso tempo? Il messaggio dell’Aikido è che la vera forza risiede nell’armonia. La forza senza armonia è distruttiva. L’armonia senza forza porta a perdere il nostro centro.

Ora torniamo al mio problema dell’immagine.

La riflessione grafica del mio lavoro ha inizialmente sfidato la mia auto-immagine. Ma il tempismo è stato perfetto. Proprio come il mio lavoro interiore era in evoluzione per includere l’aspetto della “forza”, la mia collega ha catturato quella forza e l’ha chiarita graficamente.

Uno dei dilemmi della vita è la domanda “Chi sono io?“?

Sia da un punto di vista personale sia organizzativo dovremmo affrontare questo dilemma periodicamente e chiederci chi siamo e se le nostre immagini interiori ed esteriori sono accurate. Per fiorire come singoli o come organizzazioni, chiarire questo dilemma è fondamentale.

Annie Dillard ha detto: “Come trascorriamo le nostre giornate è, naturalmente, come trascorriamo le nostre vite”.

Abbiamo tutti bisogno di rivedere di tanto in tanto la nostra immagine, perché ci costringe a porre le domande importanti se abbiamo intenzione di creare la vita – l’organizzazione, la scuola, o la società – che vogliamo, quella che è univocamente nostra e che amiamo.

La nostra forza non è la facoltà di controllare il modo in cui ci vedono gli altri, ma di apprezzare e portare alla luce le parti sconosciute di noi stessi.

  • Mi piace il mio lavoro o sto lottando?
  • Creo la mia nuova vita ogni giorno?
  • Cosa mi dà energia?
  • Dove sto andando e per quale scopo?

Domande importanti per tutti noi quest’anno, oggi, questo momento.


Foto di Gerd Altmann da Pixabay