Liberarsi dal controllo delle convinzioni interiori

Ti è mai capitato di ricevere un attacco da qualcuno e di non riuscire a capire il perché?

L’attaccante potrebbe dire che dipende da qualcosa che hai detto, fatto o scritto, eppure tu sai che non aveva niente a che fare con lui o lei.

Questo accade più di quanto pensiamo. E sapere come riconoscere e come affrontare questa dinamica, è importante sia nel lavoro sia nella vita privata. Molto spesso, una reazione di rabbia o anche violenta da parte di un’altra persona è dovuta ad un conflitto o ad una minaccia percepita con il suo sistema delle credenze interiori. A livello fondamentale, l’informazione o l’azione hanno innescato la paura per la sopravvivenza.

Quando le nostre convinzioni interiori sono sfidate, esse tendono ad andare in modalità di protezione. Può arrestarsi la nostra capacità di pensare e rispondere con chiarezza. E molto spesso, non siamo nemmeno a conoscenza di quali siano queste convinzioni interiori.

Molte, se non la maggior parte di esse si sono sviluppate nella nostra infanzia, quando stavamo imparando come sopravvivere.

Per questo motivo, è possibile che due o più persone in una identica situazione reagiscano in modo diverso. Non è la situazione ad essere buona o cattiva, è solo il punto di vista della persona che la sta vivendo.

Quando osserviamo queste credenze, possiamo scoprire che molte di loro non ci servono più. Una credenza dannosa che va per la maggiore, è che non possiamo mai sbagliare. E così, anche un solo errore apparente, diventa motivo di una condanna a morte. In modo tale che quando qualcuno ha un’opinione diversa, diventa una questione di giusto o sbagliato invece di essere appunto semplicemente un punto di vista diverso.

Cosa fare quando qualcuno ti sta facendo impazzire?

[sociallocker]

Arrabbiarsi o urlare, raramente se addirittura mai risolve la situazione, anzi può solo farla degenerare. E nemmeno insultare, dato che probabilmente la persona coinvolta non conosce nemmeno il vero motivo della sua reazione. In quel momento, si tratta di qualcosa che hai detto o fatto.

E’ importante rimanere il più calmo possibile e chiedere: “Perché sei arrabbiato?“.
La risposta in un primo momento riguarderà probabilmente quello che hai detto o fatto. Quindi ripeti la domanda e chiedi: “Ma perché sei davvero arrabbiato? Cosa ti ha così turbato?“.

Ci sono tuttavia situazioni in cui è meglio allontanarsi dalla persona per motivi di sicurezza. Puoi dire che ti piacerebbe parlare con lei quando sarà più tranquilla. Può essere di aiuto scriverle una lettera, perché quando è arrabbiata non ascolterebbe comunque.

La maggior parte delle persone non capisce nemmeno che sta reagendo a qualcos’altro e se data la possibilità, si renderà conto che il malcapitato su cui stava concentrando la rabbia aveva poco o nulla a che fare con la sua collera.

Aiuta anche avere una terza parte che suggerisca alla persona di cercare il vero problema. Molti psicologi sostengono che le persone non sono mai arrabbiate per la ragione che pensano. E quando possono vedere la vera ragione e comunicare con se stessi e con gli altri a questo proposito, possono poi fare progressi nel non essere controllate in futuro dalla credenza distruttiva.

Possiamo farlo tutti. Comincia ad osservare quando stai reagendo invece di rispondere e poi chiediti: “Perché mi sento così intensamente turbata/o?“. Quando prendiamo il tempo per approfondire il nostro comportamento, possiamo liberarci dal controllo che le credenze dannose detengono su di noi.

[/sociallocker]

Letture consigliate