Quando arrivano i corvi, è il momento di scendere al cuore

Eccoci di nuovo a parlare delle credenze. Come individuarle e poi come cambiarle. Vediamo un po’.

Sarà capitato forse anche a te dire “voglio, assolutamente voglio riuscire a…”, senza ottenere poi i risultati attesi, nonostante l’impegno e gli sforzi.

A me sì, è capitato. E intorno alla testa, ho visto svolazzare dei “corvi” (così chiamo i pensieri il cui colore vira al nero) alla ricerca di una risposta. Sì, mi sono chiesta in quei frangenti: “Perché questo fallimento? Cos’è che non funziona? Dove ho sbagliato?”.

Domande semplici e banali. La risposta, però, non segue del tutto la via della razionalità. Nel senso che è necessario, questo ho imparato, andare a vedere oltre, per cercare quali sono le cose in cui si crede profondamente e inconsciamente.

E’ qui che dimora la causa del fallimento, o detto in altre parole del non raggiungimento del risultato atteso in virtù dei nostri sforzi.

Capisci ora perché è importante scoprire quali sono le nostre credenze fondamentali, comprenderle e poi andare a valutarne l’utilità per i nostri progetti di vita?

Possiamo scegliere. Nessun altro può farlo per noi.

Una volta individuate le nostre credenze, possiamo scegliere di mantenere e rinforzare quelle che ci danno forza e coraggio e gettare nel cestino quelle che intralciano i nostri progetti e i nostri buoni propositi.

Le credenze nascono in vario modo.

Come forse saprai, buona parte delle credenze le beviamo col latte, nel senso che ci sono state trasmesse fin da quando eravamo piccoli, in famiglia e a scuola.

In seguito, arrivano quelle che ci propinano – per carità, senza cattive intenzioni! – gli amici, i colleghi di lavoro e tutto l’ambaradan che ci circonda: la società, la religione, giornali, tivù, radio, partiti politici… ed oggi anche Internet 🙂

Non fare di ogni erba un fascio.

Non sto dicendo che tutte le credenze siano da eliminare. Ognuno è chiamato a individuarle e a valutarle per se stesso. Sto dicendo, invece, che alcune di queste potrebbero allontanarci da quello che è bene per il nostro benessere e benavere. Al pari dell’attenzione che prestiamo per il cibo del corpo, è importante scegliere quello che riserviamo alla nostra mente.

Una cosa alla volta. Ricordo bene quando mi dibattevo in quelle domande che per me avevano le sembianze di corvi neri. Rimanere alla superficie cercando una risposta logica non mi ha aiutato. Piano piano, con i miei tempi e con tutta l’amorevolezza possibile, ho cominciato invece a scendere dentro di me, ad ascoltarmi e a dare un nome, un’etichetta, alle credenze che avevo assorbito in famiglia e alle paure che covavano dentro di me, limitando il mio campo d’azione.

Sai come descrivevo con un’immagine il mio vecchio stato d’animo? Una puledra scalpitante di vitalità ed energia, riportata al palo da tanti lacci invisibili.

Quei lacci li ho individuati e visti e poi chiamati per nome e cognome. Ed è stato allora che ho cominciato a capire perché ero come ero e perché mi ero ritrovata a quel punto.

Vivendo con gli altri, in famiglia, col partner, sul lavoro, ci sono degli inevitabili piccoli compromessi da accettare. Si può fare, a patto di essere centrati,  che il nostro equilibrio sia tale da non farci sbilanciare rinunciando a quello che è buono per noi.

La buona notizia è che se quello che siamo e quello che abbiamo non ci appaga del tutto, è sempre possibile fare qualcosa per migliorare.

Ora ti lascio con queste parole di Italo Calvino e ti auguro una giornata di serenità e di buone occasioni.

La vera e solida saggezza consiste quasi interamente in due cose: conoscenza di Dio e conoscenza di noi stessi.

[note color=”#a6eaed”] Anna Lombardini, Quando arrivano i corvi, è il momento di scendere al cuore. Articolo originale pubblicato il 4 settembre 2012 sul blog Cambia vita in sette giorni [Consultato il 17 ottobre 2013][/note]